Il Metaverso cambierà il modo di intendere i social

Che cos'è il Metaverso? Quali differenze ci sono con la realtà virtuale e aumentata? Quale relazione esiste con i social network? Analizziamo The Sandbox, The Nemesis, fra gioco e fantascienza.

metaverso social

Cos’è il Metaverso? Si tratta di una rete di mondi interconnessi, basata su piattaforme aperte che offrono ricompense agli utenti per la produzione di contenuti, con possibilità di collaborazione e personalizzazione degli ambienti senza precedenti. Tuttavia bisogna prestare attenzione: spesso si tende a confondere il Metaverso con la Realtà Aumentata e la Realtà virtuale. Quale ruolo hanno i social in tutto ciò? Ma soprattutto, come si prospetta il loro futuro in relazione alle novità in corso?

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Cos’è il Metaverso

Il Metaverso può, in generale, essere definito come un’applicazione della realtà virtuale. Si tratta di una “nuova e migliorata versione di Internet”, un mondo virtuale apertocondiviso e persistente all’interno del quale le persone, rappresentate da un avatar, possono interagire tra loro, compiere azioni e effettuare acquisti. Ad oggi esistono già diverse piattaforme di Metaverso (tra cui Decentraland, The Sandbox, The Nemesis, The Horizon), di cui buona parte sono ancora in fase Alpha. Dunque, nonostante il grande clamore e gli ingenti investimenti da parte di aziende, il Metaverso è ancora in una fase embrionale e in via di definizione. A detta di molti, in futuro potrà essere considerato come una versione aumentata del web nella sua totalità, attraverso un vero e proprio mondo virtuale attivo 24h su 24.

 

Social e Metaverso: quali sono le connessioni?

Era il 1990 quando internet cominciò a far capolino nelle vite degli individui. Sono passati oltre 30 anni, ma i tempi dei testi e delle immagini statiche (il Web 1.0) sembrano lontani anni luce. Oggi ci troviamo nell’epoca del Web 2.0 ma, con le logiche della decentralizzazione sempre più presenti, il Web 3.0 non è mai stato così vicino. Cosa implica tutto ciò?

Un pensiero tanto comune è quello di associare il Web 3.0 al metaverso: nulla di più sbagliato. In realtà, “il Metaverso” sono gli utenti che interagiscono virtualmente, mentre il Web 3.0 è l’intera architettura con ogni livello decentralizzato.

Il Web 3.0 comporterà un completo sconvolgimento nel modo in cui aziende e consumatori interagiscono tra loro online, rendendo l’esperienza del cliente più personalizzata. Gli utenti possono contribuire collettivamente alla creazione del prodotto, essendo equamente pagati per i loro contributi come co-investitori e creatori senza un’autorità centrale che autorizzi questi pagamenti”, scrive Alexandra Pitkevich, principal, business consulting di EPAM Systems.

Quale ruolo hanno i social?  I social media sono il caposaldo del web 2.0, tramite cui l’utente ha smesso di essere un mero visualizzatore di contenuti e ha cominciato a crearli, modificarli, condividerli.

La logica del mi piace, della condivisione, delle pagine personalizzate… è talmente radicata nella nostra cultura che difficilmente verrà sradicata dal web 3.0 o da qualsiasi metaverso nel breve periodo. Certamente, questa logica cambierà faccia. È probabile che le passeggiate nel metaverso e le transazioni in criptovalute prenderanno talmente tanto piede da sostituire i feed di Instagram a cui oggi siamo tanto affezionati e le tradizionali transazioni con carta di credito.

La questione centrale è che il metaverso renderà 3D le comunità online. Non soltanto l’utente potrà creare e condividere contenuti, ma lui stesso ne farà parte. Si pensi a Decentraland, una delle piattaforme metaverso più diffuse: l’utente, in qualità di creator, compra la sua land e vi costruisce al suo interno un edificio in cui può ospitare gente, tenere eventi, vendere NFT.

Le potenzialità del metaverso sono infinite: anche dal punto di vista lavorativo, numerose aziende stanno sperimentando nuovi approcci per interfacciarsi con i clienti o per garantire ai dipendenti nuovi modi di lavorare, più smart ed efficienti. A questo proposito, abbiamo scritto un articolo interamente dedicato alle nuove tecnologie a supporto del business.

Restando in ambito ludico-ricreativo, due metaversi da tenere monitorati sono senza alcun dubbio The Sandbox e The Nemesis. Se il primo è già stato preso d’assalto da brand di fama mondiale (e l’incremento vertiginoso dei prezzi delle land ne è una prova!), il secondo si sta apprestando a diventare un punto di riferimento per i gamer e per tutti coloro che amano le atmosfere sci-fi/futuristiche. Scopriamo più nel dettaglio le principali caratteristiche dei due metaversi!

 

Quando la promozione dei brand passa dai social al Metaverso: the Sandbox

The Sandbox affonda le sue radici a ben dieci anni fa, quando ancora nessuno aveva mai sentito parlare di Metaverso (a parte i lettori di Snow Crash e pochi altri). Inizialmente è stato rilasciato come gioco per cellulare sviluppato da onimatrix e Pixowl . Nel 2018, Animoca ha acquisito Pixowl e ha annunciato l’intenzione di utilizzare la tecnologia blockchain per creare un mondo in stile Sandbox 3D in cui gli utenti possono creare contenuti e guadagnare token. Ci sono tre componenti principali di Sandbox: VoxEdit, Marketplace e Game Maker. Questi strumenti consentono agli utenti di creare giochi facilmente e rapidamente.

 

The Sandbox è un mondo virtuale decentralizzato che opera sulla blockchain di Ethereum. Al suo interno i giocatori possono acquistare appezzamenti di terreno digitali sotto forma di NFT denominati Land. Ad oggi è una delle piattaforme più sicure per creare e sperimentare contenuti: ciò è particolarmente utile per le persone che hanno poca familiarità con la realtà virtuale. In The Sandbox, i cosiddetti “creators” possono creare asset utilizzabili nei numerosi mondi di gioco della piattaforma e venderli ad altri utenti per token e criptovalute come SAND e ETH. Grazie al processo di tokenizzazione, gli oggetti creati possono essere impreziositi conferendogli proprietà come la scarsità digitale.

Uno dei motivi principali per cui The Sandbox è tra i metaversi più popolari e in rapida crescita è dovuto dalla presa d’assalto da parte di aziende – tech e non solo -, le quali hanno acquistato o semplicemente investito nella piattaforma. Qualche nome? Samsung, Adidas, Warner Music, Gucci, Atari, Ubisoft, HSBS, PwC.

Oggi chi sceglie di essere su The Sandbox lo fa per rendersi visibile e per entrare in contatto con un pubblico specifico, difficilmente raggiungibile altrimenti: giovanissimi che si trovano a loro agio con la creazione di giochi ed early adopter del mondo crypto.

Uno dei motivi principali per cui il metaverso – e in particolare The Sandbox – abbia già ospitato numerosi eventi, nonostante sia soltanto agli inizi, è il seguente: oltre l’80% dei professionisti del marketing ritiene che organizzare eventi nel metaverso possa avere un impatto positivo sulle entrate della propria organizzazione. L’esecuzione di eventi virtuali può aiutare a risparmiare una grande quantità di denaro, soprattutto rispetto all’esecuzione di eventi tradizionali. Questo perché gli eventi virtuali richiedono un investimento iniziale minimo e non ci sono costi associati come il viaggio o l’affitto della sede. Inoltre, poiché i partecipanti possono parteciparvi da qualsiasi parte del mondo, la gestione di un evento virtuale presenta numerosi vantaggi rispetto a quelli tradizionali.

La nuova stagione, iniziata il 24 agosto 2022, è già entrata nel vivo e durerà per un totale di 10 settimane. Tra le tantissime novità ci saranno veri e propri eventi, in totale 90, che verranno tenuti durante le settimane della Season 3. Una parte di queste esperienze, nello specifico 27, saranno in collaborazione con diverse celebrità o brand appartenenti a vari settori tra cui Snoop Dogg, The Walking Dead, Deadmau5, Warner Music Group, Ubisoft Rabbids, BAYC, Steve Aoki e Atari.

 

 

The Nemesis, tra gioco e fantascienza

The Nemesis è la risposta tutta italiana a The Sandbox e Decentraland, i due Metaversi ad oggi più frequentati.

Il progetto è nato ufficialmente nel 2019 allo scopo di cambiare le regole della socialità contemporanea, piantando delle fondamenta sulle quali, in futuro, videogiocatori e utenti digitali avrebbero potuto riunirsi, comunicare tra loro, prendere parte a eventi, a sfide virtuali, magari costruirsi un rifugio dall’altra parte dello schermo, su uno dei pianeti che fanno da sfondo al sistema solare digitale.

Di recente la piattaforma ha ricevuto il riconoscimento delle luci della ribalta per essere il primo Metaverso in cui è stata trasmessa una partita di calcio della Lega, per l’esattezza la partita Milan-Fiorentina.

Come per The Sandbox, numerosi brand e celebrità hanno scelto The Nemesis per aumentare l’engagement delle proprie community con giochi divertenti, sfide a premi ed eventi live con ambientazioni sempre nuove e sorprendenti.

Non appena atterrati su The Nemesis, la prima cosa che salta all’occhio è l’ambientazione, particolare e decisamente diversa rispetto a quella degli altri metaversi: se per The Sandbox e Decentraland vi sono i classici terreni organizzati in mappe che ricordano molto quelle delle città, The Nemesis è composto da ben 10 pianeti. Ciascuno di essi ha una superficie unica e riconoscibile rispetto agli altri. La superficie è chiamata Filler e può avere texture e/o materiali diversi, come acqua, lava, roccia, neve e deserto.

Ogni pianeta ha una sua identità ben definita: si va dall’ambientazione sci-fi a quella western, sino a giungere a pianeti di stampo futurista ed altri interamente dedicati al gaming e all’aspetto ludico in generale.

L’ultima novità dal mondo The Nemesis è il “Nokuverse”, lanciato lo scorso 19 settembre. “Nokuverse” è un metaverso con un gioco play-to-earn aperto a tutti, con aree VIP e molti eventi.

Si tratta passo molto importante per The Nemesis, poiché il Metaverso integra un’intera community di 80.000 utenti e un intero gameplay basato su NFT; inoltre, Noku è basato su Nokuchain, una blockchain EVM compatibile (Ethereum Virtual Machine) con commissioni molto basse e alta scalabilità, perfetta per il gaming su blockchain, il che significa che d’ora in avanti The Nemesis sarà pienamente compatibile con EVM su tutte le blockchain di ETH.

Nel Nokuverse gli utenti possono unirsi al metaverso ed esplorare la sua ambientazione unica, partecipare alle sfide del gioco e avere la possibilità di vincere alcuni premi interessanti come una skin personalizzata per l’avatar, pacchetti NFT e monete.

Entrare nel nuovo Metaverso è semplicissimo e 100% gratis. È possibile giocarci dal computer o dallo smartphone tramite le app per iOS e Android, misurare le proprie abilità cercando di migliorare il proprio tempo e sfidare gli utenti della community per ottenere tantissimi premi.

 

Conclusioni

Sotto molti punti di vista, il futuro dei social media è intrinsecamente legato al futuro del metaverso: quest’ultimo è semplicemente la prossima evoluzione dei social media, proprio come è la prossima evoluzione dei giochi online, del lavoro a distanza e dell’e-commerce. Piattaforme come Facebook e Instagram stanno già riunendo questi diversi aspetti della nostra vita digitale sotto lo stesso tetto. Il Metaverso ci consente semplicemente di entrare e vivere tutto insieme, in modo immersivo, piuttosto che limitarci a scorrere su uno schermo. Tutto ciò che amiamo dei social media, così come tutto ciò che odiamo, sarà amplificato e intensificato. The Nemesis e The Sandbox ne sono la prova tangibile.

Una questione che meriterebbe ulteriori approfondimenti (sarebbe riduttivo dedicarci un solo paragrafo!) è quella del potenziale danno che potrebbe essere causato da questi “nuovi” social media.

Se già oggi temi come cyberbullismo, notizie false e molestie sono – quasi – all’ordine del giorno, con il Metaverso potrebbero essere amplificati. Il Metaverso, a cui probabilmente dedicheremo molto tempo perché è molto avvincente e divertente, ha chiaramente il potenziale per amplificare queste minacce. Questo potrebbe rendere la versione web 3.0 dei social media un luogo pericoloso. È particolarmente vero per il lato ludico-creativo del metaverso (quindi tutto ciò che ruota attorno al gaming).

Chiunque lo voglia esplorare dovrà fare attenzione a comprendere questi rischi e avere familiarità con gli strumenti che i fornitori di piattaforme mettono in atto per limitare il pericolo. A Meta, ad esempio, è stato chiesto di aggiungere una funzionalità di “zona sicura” che consente agli utenti di creare istantaneamente una barriera attorno a se stessi quando i primi utenti si sono lamentati di ” tastare virtuale ” e altri comportamenti spiacevoli. Sarà sufficiente? Occhi aperti, le novità sono sempre dietro l’angolo.

 

 

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