Riorganizzazione sanitaria: un’esigenza necessaria per salvaguardare gli anziani
L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno globale. Questo è incipit di uno dei documenti del progetto europeo Erasmus + che ha avuto inizio alla fine del mese di Gennaio 2020 e ha coinvolto quattro paesi in una delle più grandi e moderne sfide: la digitalizzazione sanitaria. Tuttavia, qual è il nesso?
Secondo le stime della World Health Organization (WHO), nel 2050 le persone con più di 60 anni sono destinate a rappresentare un quarto della popolazione mondiale. Un dato più vicino alla realtà europea prevede un aumento altrettanto rilevante: nei prossimi 40 anni, le persone con più di 64 anni d’età raddoppieranno, giungendo così a 148 milioni.
In vista di tale considerevole incremento sorge la necessità di riorganizzare l’assistenza e la cura sanitaria, che già presenta una consistente frammentazione e discrepanza organizzativa nei processi clinici e assistenziali, specialmente presso le strutture specializzate quali le RSA ovvero le Residenze Socio-Sanitarie Assistenziali.
Con questo nobile scopo, quattro paesi tra cui l’Italia, la Spagna, l’Austria e la Turchia – in quanto coordinatore del progetto – hanno intrapreso il progetto Erasmus +, la cui fase iniziale si è conclusa proprio in queste settimane.
Ciò che si desidera raggiungere attraverso questa collaborazione e sintonia europea è la standardizzazione dei processi citati e la valorizzazione dell’ambito della gerontechnology: un campo multidisciplinare che coinvolge tecnologia e gerontologia – ossia la scienza che studia gli aspetti dell’invecchiamento fisiologico – al fine di migliorare il benessere, lo stile di vita e la salute degli anziani che vivono presso la propria casa o presso le organizzazioni specializzate.
Letteratura e ricerca: uno studio dello stato dell’arte della geriatria
A seguito della necessità di una riorganizzazione, che deve essere tecnologica, non poteva che entrare in gioco una società che è nata per abbattere le barriere nell’applicazione delle strategie di informatizzazione sanitaria e per accettare la sfida della trasformazione digitale anche nella sanità.
NEXiD, in quanto partner italiano, assieme ad ulteriori partner quale l’Istituto dei Sordi di Torino, è stato coinvolto per la realizzazione di questo obiettivo, innanzitutto nello step iniziale del progetto: la ricerca.
Il primo incontro del team di lavoro ha avuto luogo presso l’Università di Granada all’inizio dell’anno 2020. Difatti, qui sono stati definiti gli outcome dell’anno per la fase introduttiva che, per ciò che concerne la partnership di NEXiD, ha previsto la revisione della letteratura e del contesto odierno nell’ambito geriatrico all’interno delle RSA, a livello nazionale.
Il confronto con quest’ultime e la metodologia procedurale impiegata per mappare suddetta attività di ricerca ha evidenziato come la gerontecnologia possa essere analizzata nel quadrante clinico, psicologico, educativo, riabilitativo e, infine, nel quadrante della fragilità sociale.
Lo studio di tali aspetti suggerisce il valore complessivo di questo proposito europeo: monitorare la salute e lo stile di vita degli anziani al fine di migliorarne lo stato, valutare l’accuratezza prognostica e, soprattutto, dar voce del prospetto di benessere ai familiari o caregivers all’ulteriore fine di ridimensionare l’isolamento sociale e le difficoltà psicologiche o relazionali.
In secondo luogo, la salute, in quanto interesse di valore e priorità pubblica, non può prescindere dalla politica. Ciò ha condotto l’attività di indagine alla consultazione delle policy recommendation ossia, in parole semplici, la verifica dei progetti inerenti a questi temi – a livello governativo-ministeriale – attualmente presenti o attivi in Italia oppure dei fondi utili alla gestione e implementazione della digitalizzazione nel contesto geriatrico.
La tecnologia a servizio dei processi assistenziali: dalla Turchia all’Italia
L’emergenza sanitaria debita alla situazione pandemica che si è dovuta fronteggiare non ha impedito la continuità del flusso di lavoro dei Paesi coinvolti in Erasmus +, al contrario, ha imposto una più severa riflessione sul necessario cambio di paradigma dei sistemi sanitari, soprattutto in virtù delle vulnerabilità degli anziani in quanto segmento più fragile della popolazione.
A Settembre del corrente anno 2021, il team di lavoro ha proseguito online la definizione della piattaforma digitale implementata presso le RSA in Turchia. Alimentazione, sonno, igiene, cadute, lesioni sono solo alcuni dei parametri monitorati dalla piattaforma digitale.
Essa svolge, infatti, il nodale compito di scambiare informazioni grazie all’integrazione dei dati vitali e assistenziali necessari per la prevenzione dei rischi e per il controllo del benessere del paziente. Tuttavia, la piattaforma stessa dovrà rispettare fondamentali parametri quali la facilità e la semplicità di utilizzo. Difatti, essa si imbatte nell’attuale stato di alfabetizzazione digitale, non solo geriatrica ma anche quella tra gli operatori sanitari ai quali si prevede di impartire un’adeguata formazione utile allo sviluppo delle competenze digitali. Come si attuano operativamente questi temi nel contesto nazionale?
Torino ha rappresentato la sede di queste discussioni lo scorso Novembre, dove si è giunti alla definizione della cartella clinica digitale e del suo relativo software interattivo che privilegerebbe l’integrazione con i device medici-sanitari. L’implementazione di tale operatività promuoverebbe la creazione di reti tra le differenti residenze socio-sanitarie presenti sul territorio – a partire da quello regionale – che si tradurrebbe in un processo clinico-assistenziale finalmente mappato, digitalizzato e, dunque, standardizzato.
Le patologie legate a demenze di Alzheimer, Parkinson e altre patologie degenerative che limitano anche la funzionalità del movimento stesso degli anziani fragili potrebbero essere monitorate in tempo reale attraverso sensori IoT che allarmerebbero l’attenzione e l’intervento medico o dei caregivers sull’alterazione di determinati parametri o sull’insorgenza di complicazioni cliniche.
Coinvolgimento dei key users e prossimi passi
Le fondamenta sono state depositate. Ora l’attenzione europea volge al workshop conclusivo della fase iniziale – previsto per il mese di Dicembre – che darà modo di confrontare le riflessioni e considerazioni sugli obiettivi e sul percorso operativo del progetto da parte del team di lavoro e, imperativamente, da parte dei key users.
Infermieri, medici, psicologi, fisioterapisti e tutte le altre figure predisposte di più alto livello gerarchico – quali direttori di strutture geriatriche, cliniche o ospedaliere – saranno coinvolte, innanzitutto, al fine di approfondire i bisogni assistenziali che il software e la cartella clinica digitale dovranno coadiuvare ed interfacciare e successivamente, al fine di promuovere l’alfabetizzazione sanitaria digitale che fornirà il pretesto per abbandonare la tradizionale registrazione cartacea dei dati.
Infine, il coinvolgimento sarà influente per la definizione e la costruzione di device medici standardizzati che dovranno essere integrati al software e porranno degli interrogativi sui problemi di interoperabilità architetturale e di armonizzazione del dato clinico.
Su tali temi, NEXiD non solo ha già potuto contribuire alla fondamentale attività di ricerca di un’iniziativa in grado di rivoluzionare la struttura dei sistemi sanitari e assistenziali ma, nelle fasi successive, potrà intervenire operativamente, in quanto partner tecnologico, grazie alla sua solida conoscenza dei processi sanitari e delle tecnologie.